Il Training Autogeno è una tra le tecniche terapeutiche di rilassamento con maggiore efficacia, questo vero e proprio allenamento mentale nasce nei primi del 1900 da Johannes Schultz, un medico psichiatra di Berlino. Da quel momento ha avuto un crescente successo perché le persone hanno trovato benefici con uno strumento alla portata di tutti che può davvero migliorare la qualità della vita.
La caratteristica fondamentale è l’autonomia del soggetto nel mettere in pratica la tecnica,che una volta appresa con l’aiuto di un professionista, si esegue da sé, training autogeno, infatti, significa “ allenamento che si genera da sé”!
Il training autogeno non è solo una tecnica che ci permette di diminuire ansia ( vedi i sintomi psicosomatici come il mal di pancia, i tremori interni, le cefalee che possono avere significati ben diversi da un semplice dolore fisico), stress e stati depressivi ma sa lavorare molto bene anche sul potenziamento di condizioni che hanno bisogno di essere rinforzate (gli sportivi utilizzano la tecnica per sviluppare maggiore attenzione e consapevolezza per migliorare la propria prestazione sportiva).
Gli effetti diretti del T.A. sull’individuo si possono così riassumere: un più profondo e rapido recupero di energie, autoinduzione alla calma tramite il rilassamento interiore, autoregolazione di funzioni corporee involontarie (apparato cardiocircolatorio, respiratorio, viscerale) miglioramento della capacità di concentrazione e delle prestazioni mnemoniche, diminuzione della percezione del dolore (attraverso la modificazione del vissuto di sofferenza) autodeterminazione per mezzo di proponimenti che permettono di superare specifiche difficoltà, introspezione e autocontrollo attraverso l’ascolto del proprio corpo, quel “tuffo in se stessi” (Schultz) che permette una miglior coscienza di sé.
Il T.A. fa riferimento al concetto binomico dell’individuo in cui le componenti fisico-biologiche e psichiche sono interdipendenti; tale teoria si basa sulla considerazione che un cambiamento a livello fisico comporta modificazioni a livello psicologico, così come uno stato di tensione emotiva può presentarsi anche con sintomi di tipo prevalentemente fisico. Gli interventi sono dunque rivolti all’individuo nella sua totalità ed interezza, all’unità mente-corpo, ecco perché ha vasta applicabilità sia in ambito clinico sia in ambito non clinico come tecnica di prevenzione (nelle partorienti, nella psicologia del lavoro, dello sport e scolastica).